Questo blog nasce con l'intento di raccogliere le esperienze di tutti quei giovani che, nonostante il periodo non favorevole sotto l'aspetto lavorativo, si impegnano con determinazione e creatività per realizzare i propri obiettivi. Perché è importante sapere che rendere reali i propri sogni è ancora possibile!
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giovedì 8 novembre 2012

Intervista a Morgan Palmas fondatore di "Sul Romanzo": blog, webzine e agenzia letteraria.



Oggi vorrei parlare di un ambiente che mi sta particolarmente a cuore: quello letterario umanistico.
Per parlarne ho deciso di intervistare Morgan Palmas, autore di “Come scrivere un romanzo in 100 giorni” e fondatore del litblog “Sul Romanzo” che ad oggi gode di grande successo.
“Sul Romanzo” è un blog che “crede nella forza delle parole e della letteratura” e che segue con sguardo attento l’editoria contemporanea. Oltre a questo, nel 2010, “Sul Romanzo” diventa anche una webzine (rivista sfogliabile online) che si occupa di letteratura, editoria e scrittura.
“Sul romanzo”, tuttavia, non è soltanto un blog di informazione e approfondimento ma offre anche ai giovani una possibilità di lavoro grazie all’Agenzia letteraria nata nel Dicembre 2010 che si propone come ponte tra autori, case editrici e lettori.

Frequentando la facoltà di Lettere mi viene spesso fatta la domanda: “Perché hai scelto questa facoltà? Cosa farai in futuro? ”
Per questo ho deciso di chiedere direttamente a Morgan cosa lo ha spinto in questa direzione e se questa è una strada che può portare ancora soddisfazioni.
La risposta si trova nella parola “passione”.


La prima cosa che mi interesserebbe sapere è cosa ti ha spinto a creare un blog che riguardasse le tematiche letterarie. Come è nato il blog "Sul Romanzo"?

Sul Romanzo era un’idea che avevo da anni e si è concretata come blog letterario nel 2009. Le tematiche letterarie sono la prosecuzione ostinata d’un interesse coltivato fin da adolescente: una curiosità inevitabile verso l’oggetto libro: l’amore per la lettura, per le belle copertine, per i caratteri del testo, per le storie, per la disposizione dei libri nelle librerie, per i testi introvabili, magari incontrati ricolmi di polvere in uno scaffale abbandonato da tempo. Mi sono chiesto più volte per quale dannata ragione quando ero alle scuole superiori risparmiavo i pochi soldi che avevo per acquistare libri, in genere il sabato pomeriggio, per poi divorarli in pochi giorni e rifare la stessa cosa la settimana successiva, per anni. Una domanda magari fuori luogo in una famiglia di laureati o diplomati, laddove la cultura è un argomento consolidato, ma non in una famiglia di persone con la terza media, con un genuino rispetto e un indefesso timore verso la cultura appunto. Non mi interessava un maglione nuovo o un paio di scarpe, io volevo libri, tanti libri, e leggerli, immergermi in mondi diversi dal mio quotidiano (immersione compensativa dal punto di vista psicologico?). Se penso a Sul Romanzo, non posso che utilizzare una parola prima di tutto il resto: passione; quella vera, viscerale, di fronte alla quale bisogna cedere. Sul Romanzo è nato per una passione.  

Come siete arrivati all'idea, successivamente, di creare una webzine? Soprattutto cos'è? Cosa raccoglie?

La webzine è stata un’evoluzione creativa, nella quale abbiamo investito tempo ed energie per offrire ai nostri lettori articoli approfonditi. Dal blog si differenzia negli aspetti grafici e di impaginazione, non solo nei contenuti di una lunghezza perlopiù maggiore, anche un approccio visivo d’impatto. Dopo una prima fase sperimentale, per la verità, abbiamo incontrato un 2011 che ci ha bloccato per alcuni motivi di cui abbiamo piena consapevolezza, la quale, adesso, dopo mesi di aggiustamenti, avanti e indietro, destra e sinistra, forse che sì forse che no, finalmente, ci ha donato la forza per riprendere il ritmo che tenteremo di donare ai lettori dai primi mesi del 2012. Non posso dire di più, a lavori ripresi conoscerete le novità.

Quali sono i propositi di un'agenzia letteraria?

Un’agenzia letteraria si pone fra autori e case editrici, con specificità che dipendono da mille aspetti, perlopiù legati alle competenze e alla volontà di collaborare con onestà intellettuale. Non vi sono solo contratti, tutele, percentuali, ma anche rapporti umani che vanno coltivati con il desiderio di rendere stimolate e vive e affidabili le parti, in particolare affrontando i brutti tempi geologici dell’editoria. Poi, a dire il vero, ogni agenzia letteraria è diversa dalle altre; ho conversato in non poche occasioni con altri agenti e mi stupisco ogni volta di quante e quali diversità esistano fra noi: chi è radicato nella tradizione, chi punta sulle nuove tecnologie, chi sa tutto di diritti d’autore nel dettaglio, chi è concentrato nel gestire la psicologia degli scrittori esordienti, chi è molto pr e marketing con le case editrici, chi ha saputo coltivare poche attività editoriali divenendo un punto di riferimento per gli altri, ecc.

Che aiuto potete fornire ai giovani scrittori?

La capacità di relazionarsi da numerosi punti di vista con una serie di case editrici che per il singolo autore sono per la gran parte irraggiungibili. Un’agenzia letteraria può contare su rapporti privilegiati. Quante case editrici leggono davvero le decine di inediti che ricevono ogni settimana? Vogliamo fare credere che accada con frequenza? Possiamo farlo, ma sarebbe lontano dalla verità. Oltre alle relazioni che si incanalano in una rappresentanza, esistono i servizi editoriali come per esempio la valutazione d’inedito o il ghostwriting, quest’ultimo ancora avvolto da una patina di ufficiosità che alimenta lo snobismo e la diffidenza. Vorrei però essere preciso, con il rischio di sembrare cinico, non parlerei di “aiuto”, sono servizi, e come tali vanno pagati e trattati come qualsiasi altro servizio nel mondo dell’economia. Quando parlo di rapporti privilegiati con le case editrici – bene inteso, con una, dieci o cento è un discorso ulteriore sul quale si potrebbe riflettere –, pongo l’attenzione su un vissuto propedeutico che ha portato a tali rapporti, magari su sentieri incredibilmente casuali o strategicamente maturati nel tempo, non importa questo, io so che chiamo alcuni editor e dico: “Senti, ho questo per le mani, leggilo e dammi una risposta, anche grossolana intanto, ma dammi una risposta”. La risposta arriva in pochi giorni o in alcuni mesi, ma arriva sempre. Per uno scrittore esordiente tante volte il problema è proprio una risposta, che non giunge mai, e significa: “No, non ci interessa”. Non con tutti gli editor ho un rapporto così confidenziale, dipende sempre dalle persone, ma a me interessa il risultato, un risultato che mi conduce, come pochi giorni fa, a prendere il telefono, digitare il numero di un autore che vorrei rappresentare e dirgli/le: – Ciao, siediti –, – Ciao, sono già seduto… –, – La risposta è stata positiva, vogliono investire sul tuo libro –. Ecco, questi sono momenti strepitosi per chi scrive e per chi si impegna per far conoscere la scrittura altrui.

Come si scrive un buon romanzo, cosa può renderlo interessante agli occhi di un lettore?

Domanda che mi mette a disagio, perché leggi sempiterne non esistono e nessuno potrà vantare percorsi universitari o meriti per dire con sicurezza ciò che è un “buon romanzo”. Si finisce col parlare di gusti, però, da agente letterario, sono tenuto a guardare al mercato editoriale, non posso evitarlo. Ragione per la quale sto imparando nel tempo a evitare soprattutto gli errori, o almeno provare a mettere in guardia da alcuni errori che potrebbero essere evitati. 

Ad oggi diventare scrittori o scegliere come ambiente lavorativo quello letterario può dare ancora soddisfazioni e successi?

Altra domanda che mi mette a disagio. Posso rispondere in base alle mie esigenze di vita, ai miei desideri, a quanto ritengo importante per me. Che cosa significa soddisfazione per me? Che cosa significa successo per me? In un’epoca di enormi difficoltà economiche per tantissimi italiani, parlare di soddisfazione e successo in un ambito lavorativo mi appare quasi indelicato. Qualcuno vive nella luce, molti nell’ombra. Forse, per non eludere del tutto la domanda, potrei dichiarare con una discreta sicurezza che in generale la soddisfazione e il successo, insieme, sono il frutto di tanto lavoro, cercato con la volontà di migliorare e migliorarsi.

Siamo nel periodo dove la scienza è la protagonista principale della nostra storia, il progresso è ciò che si segue con sguardo più attento, spesso la letteratura viene messa da parte. Perché è ancora importante la lettura, perché deve essere stimolata, preservata e conservata?

Sono da sempre un grandissimo sostenitore del progresso della scienza, anche laddove non pochi porrebbero limiti etici. La letteratura non si dovrebbe presentare in una forma aut aut rispetto alla scienza, mi piacciono le compenetrazioni, le interazioni, come fra le persone, e i cultural studies di provenienza inglese non mi dispiacciono affatto. Meno barriere ideologiche e gnoseologiche, che non significa anarchia, che non significa relativismo spinto, ma una sorta di liberalizzazione – per utilizzare un lemma di moda negli ultimi anni – del campo della letteratura, trasfondendo altrui caratteristiche in modo biunivoco, Galileo non si offenderebbe, sempre che il metodo sia nella causa-effetto giustificato. La lettura amplia gli orizzonti dell’anima e/o dell’io, concede la grazia dell’intensità emozionale e intellettuale momentanea, e non solo, della pratica meditata sui rapporti fra le cose o le persone, fra ciò che ci appartiene e quanto non ci appartiene: un possesso di affinità disgiunta, con la quale relazionarsi, se lo si desidera, con metodi che non sono poi così differenti da quelli della scienza. Indagare se stessi rispetto a una storia di un romanzo può assumere profondità che stento a non definire talvolta scienza, tuttavia non vorrei confondere i piani con un eccesso di leggerezza linguistica. Indagare ciò che non è se stessi può, parimenti, attraverso la lettura, elargire profondità. E, diciamocelo con franchezza, la profondità prima o poi accade a tutti, sta a ognuno di noi abbracciarla o rifiutarla; la lettura abitudinaria e matura ci prepara all’abbraccio, ne sono convinto o forse mi illudo che sia esattamente così.

Chiara Cammelli

Link al sito web SulRomanzo

lunedì 15 ottobre 2012

Inizio seconda stagione "Freaks" e intervista a Claudia Genolini




L’articolo con cui vorrei ricominciare riguarda un fenomeno che tra pochi giorni avrà il suo seguito.
Sto parlando della web series italiana che lo scorso anno ha riscosso un incredibile successo (oltre 8 milioni di visualizzazioni nei primi due mesi!):“Freaks! The Series”.

Questa serie è stata interamente creata da 4 ragazzi, 3 di questi sono conosciuti per i loro seguitissimi canali su youtube: Matteo Bruno (Canesecco), Claudio di Biagio (Nonapritequestotubo) e Guglielmo Scilla (Willwoosh).
Il quarto, Giampaolo Speziale, è il leader degli “About Wayne”, band che, tra le altre cose, ha composto il tema principale della serie.
Una cosa incredibile è pensare che sono riusciti a realizzare un ottimo prodotto avendo a disposizione un budget veramente basso: ognuno dei creatori ha investito 500 euro per questo progetto che è quindi stato realizzato con soli 2000 euro!

“Freaks!” parla di 5 ragazzi apparentemente normali:
Giulia Croce (Ilaria Giachi), Marco Diana (Guglielmo Scilla),Viola Cesa de Castaldo (Claudia Genolini), Andrea Tarantini (Andrea Poggioli) e Silvio Bolla (Claudio di Biagio).
 Questi ragazzi scoprono in seguito a una serie di eventi misteriosi di essere dotati di particolari superpoteri che dovranno imparare a gestire e controllare.

Oltre al grande consenso che ha ricevuto da parte del pubblico, “Freaks” è anche stato premiato al “Telefilm festival 2011” come migliore serie televisiva italiana.
É proprio grazie all’enorme successo ottenuto che domani uscirà la seconda stagione.
La prima puntata in realtà è già stata mostrata in anteprima il 6 ottobre al “Blackout Rock Club” di Roma e l’11 Ottobre all’Università IULM di Milano.
Sarà invece trasmessa, e disponibile per tutti, il 16 Ottobre su Deejay tv e verrà pubblicata, il giorno successivo, sul canale di youtube.Canale youtube Freaks
Quest’anno gli episodi aumenteranno in numero (lo scorso anno erano solo 7 episodi) e in durata (circa 24 minuti a puntata).
Il progetto ha avuto un grandissima crescita in breve tempo, questo grazie all’impegno di tutti i ragazzi che lo hanno realizzato e anche grazie a chi ha creduto in loro.
Tra questi l’agenzia “Show Reel” che quest’anno ha co-prodotto la serie e li ha aiutati sia sul piano del marketing sia su quello della comunicazione. Un importante risultato dovuto a questa collaborazione è stata l’uscita, il 27 Settembre, della compilation con la colonna sonora della webseries.
Mi piace parlare di questo progetto realizzato da un gruppo di giovani e del suo successo perché credo sia uno degli esempi più concreti di come passione e determinazione possano portare davvero lontano.
Inoltre è bello constatare quanti ragazzi pieni di talento e creatività ci sono nel nostro paese! Loro in particolare sono riusciti a far sentire la loro voce avendo il coraggio di avventurarsi in un progetto che non garantiva alcun genere di certezza. Hanno rischiato e ce l’hanno fatta!

Ecco il video anteprima della seconda stagione:


Un po’ di mesi fa mi ero messa in contatto con Claudia Genolini, una delle protagoniste di “Freaks!” nonché seguitissima youtuber conosciuta col nome di “Cicciasan”.
Sul suo canale, che conta più di 42 mila iscritti, Claudia pubblica video comici che riguardano spesso l’universo femminile o il mondo del cinema.
Mentre nel suo canale youtube Claudia è ironica, solare e capace di prendersi in giro, il suo personaggio di “Freaks!”,Viola, è emotivo, fragile e alle prese con un potere piuttosto fastidioso. Inizialmente rende cieche le persone poi diventa cieca lei stessa!


Per conoscerla un po’ meglio le ho fatto qualche domanda:
Cosa stai facendo adesso, so che devi finire l'università, studi ancora recitazione?
In questo momento sto studiando all'università e si, seguo quando ne fanno, molti stage teatrali: il mestiere dell'attore è un mestiere che non si smette mai di imparare, c'è bisogno di studio continuo 

Che progetti hai per il futuro?Cosa vorresti fare da "grande"?
Per il futuro mi auguro di riuscire a fare l'attrice nel modo in cui piace a me, quindi principalmente teatro... speriamo bene :)

Come mai hai deciso di aprire un canale su Youtube e come hai scelto l'argomento da trattare?
In realtà il canale l'ho aperto un po’ per caso, più per "me" che per un riscontro nel "pubblico"... 
L'argomento è venuto da solo, non è stata una cosa scelta a tavolino.. pensavo ad una cosa e ci facevo un video, infatti nel mio canale non parlo solo di donne, ma parlo anche di cinema e della situazione attuale del mondo nello spettacolo. :)

Qual è stata la soddisfazione più grande che hai avuto da quando sei entrata nel mondo di youtube?
Sicuramente il fatto di poter parlare a molte persone ottenendo un riscontro positivo, avere un bacino di utenti che ti ascolta e "sfruttare" la democrazia del web per poter davvero cambiare le cose... speriamo...

L'ultima cosa di cui vorrei mi parlassi è dell'esperienza di "Freaks!". Com'è stato parteciparvi? Com'è stato presentarla ai vari eventi e vedere il successo che aveva riscosso?
Partecipare a "Freaks!" è stata sicuramente una delle esperienze più belle della mia vita per la quale sarò sempre grata. Portare in giro la nostra serie sapendo quanto sangue e sudore ci abbiamo buttato è stata sicuramente un' esperienza meravigliosa che auguro a chiunque... e la cosa più bella è che tutto quello che ci è arrivato ce lo siamo sudato... quindi è doppiamente bello!!! :)

Lascio qui in fondo il suo ultimo video:


Chiara Cammelli

lunedì 12 dicembre 2011

Politica e giovani: "Ogni promessa è debito"


Cambiamo argomento un'altra volta, oggi si parlerà di giovani e politica: due mondi spesso considerati distanti ma che mai come ora hanno bisogno di collaborare.
La politica, e soprattutto le scelte fatte dai politici, condizionano il nostro presente e influenzeranno pesantemente anche il nostro futuro. Per questo è fondamentale la nostra informazione approfondita e la nostra partecipazione attiva a questo mondo.
Attualmente l'Italia sta vivendo un periodo di grande crisi a causa del forte debito pubblico e, chi più, chi meno, ciascuno di noi ne subirà le conseguenze. Per non assistere passivamente a questa crisi c'è chi già si è messo in moto. L'iniziativa di cui voglio parlare parte inizialmente dal mondo degli adulti.
Stiamo parlando del messaggio lanciato da Giuliano Melani, libero professionista toscano, attraverso una pagina del Corriere della Sera che lui stesso ha comprato (" Io non sono Della Valle. Questo appello mi è costato un botto, per favore non fatene carta da macero!") per lanciare un semplice appello:"Ricompriamoci il nostro debito!"

Raccolgo qui alcuni dei passi principali del testo da lui scritto.

"Concittadini, amici, fratelli di questa stessa nazione che si chiama Italia e che tutti amiamo. Possiamo farcela. Ce la faremo. Grazie a Dio non abbiamo bisogno né del governo né dell'Europa. Il nostro problema è che abbiamo dei debiti. Molti debiti. I debiti li abbiamo fatti (tutti noi) in tanti anni. Li abbiamo fatti quando non abbiamo pagato le giuste imposte, li abbiamo fatti quando abbiamo lavorato in nero, li abbiamo fatti quando non abbiamo svolto correttamente il nostro lavoro, li abbiamo fatti quando abbiamo preferito presentare un certificato medico piuttosto che andare al lavoro, li abbiamo fatti con analisi e visite inutili, li abbiamo fatti riempendoci di medicinali che abbiamo regolarmente buttato, li abbiamo fatti circolando gratis sui mezzi pubblici, li abbiamo fatti facendo viaggiare autobus e treni completamente vuoti, li abbiamo fatti mantenendo enti e consorzi buoni solo per produrre posti di lavoro inutili, li abbiamo fatti pensando che fossero fatti loro, li abbiamo fatti eleggendo persone inadeguate, li abbiamo fatti non mettendoci a disposizione. Se eravamo migliori di quelli che ci sono adesso, noi dove eravamo? Li abbiamo fatti non gestendo i rifiuti, li abbiamo fatti occupando inutilmente e senza frutto aule scolastiche ed universitarie; li abbiamo fatti tutti quanti in mille modi e ne abbiamo anche goduto. Credetemi, nessuno di noi, in questa storia può dirsi innocente."

Conclude con questo messaggio:
E allora sai che c'è. Che se abbiamo questi maledetti debiti ce li accolliamo. Facciamo uno sforzo, compriamo i nostri titoli di stato. Compriamoli al tasso di rendimento più basso possibile, compriamoli anche a tasso zero.[...] Dio santo siamo un popolo, un grande popolo. E se dobbiamo avere rispetto dei cinesi com'è giusto che sia, facciamogli sapere che per ora non siamo in vendita, che per ora vogliamo continuare a rispettare i diritti umani, e, che, sempre per ora, non condanniamo a morte gli oppositori. E all'Europa mandiamo a dire che se pensano che siamo un peso si sbagliano di grosso. Se pensano che ci siamo afflosciati, se pensano che il loro problema siamo noi, possono dormire sonni tranquilli, è solo che proviamo simpatia per le emergenze, altrimenti non ci divertiamo."


A cogliere questo appello oltre alle personalità più illustri e ai cittadini più o meno abbienti si distingue anche un gruppo di giovani studenti universitari: Stefano Onofri, Matteo Monti, Marco Moschettini, Alessandro Cillario e Massimiliano Cristoni.
Questi ragazzi comprendono immediatamente l'importanza del messaggio e si adoperano in modo da contribuire alla sua diffusione.
Racconta Stefano: " Quando ho visto l'intervista di Melani su "la7" le sue parole mi hanno subito colpito nel profondo. Aveva ragione!
La prima reazione è stata quella di informare la famiglia che il lunedì mattina, all'apertura delle banche, sarei andato a comprare 5.000€ di btp. Così è stato, e mia nonna ne ha aggiunti altri 3.000. Nel mentre avevo creato un gruppo su Facebook per pubblicizzare l'idea di Giuliano. Ma non bastava! Mi era balenata l'idea di creare un sito internet. Così grazie all'aiuto di Matteo e Marco lunedì pomeriggio eravamo online!"
Così viene creato "Ognipromessaedebito.com", il sito dà la possibilità di caricare le foto delle ricevute di acquisto dei BOT in modo da poter essere aggiornati costantemente sui progressi fatti, inoltre dà la possibilità di collaborare attraverso consigli e proposte che abbiano come obiettivo quello di promuovere questa grande iniziativa. Il sito costituisce quindi "una catena di buoni esempi". Loro stessi scrivono sul sito: "-Ognipromessaedebito- nasce in un momento di crisi. Rappresenta quel famoso primo passo che è sempre il più pesante ma anche il più importante."
Di seguito nasce l'idea di partecipare attivamente a questo progetto nonostante le disponibilità economiche limitate, e viene quindi realizzata una colletta tra studenti di Economia con l'intento di raccogliere denaro da investire in buoni di Stato. In questi momenti c'è bisogno di messaggi importanti, di segnali forti che facciano capire che anche i giovani ci sono e partecipano in maniera attiva e interessata a quella che è la costruzione del loro futuro.
" Ad un mio amico è venuta l'idea di fare la sottoscrizione collettiva al CLAMM, il nostro corso di laurea. L'entusiasmo è stato tangibile: giovedì pomeriggio abbiamo raccolto 3000€ tra le 30 persone che hanno aderito, contribuendo con cifre che vanno dai 10 ai 500€. Tra due anni quando scadranno i BTP, l'idea è di farci una cena tutti insieme con gli interessi pagati dallo Stato."

Questo loro entusiasmo è giunto fino alle orecchie di Giuliano Melani che loro stessi sono riusciti a contattare: "Ho chiamato Giuliano Melani per telefono. In quei giorni ha avuto centinaia di chiamate di entusiasmo, ed è stato un caso che abbia risposto proprio lui alla mia chiamata e che non l'abbia delegata ad un suo collega.
Sabato 19 eravamo da lui a Quarrata, Pistoia, e abbiamo fatto un sacco di chiacchiere, ci è sembrato un personaggio tanto sano e onesto quanto originale. Gli abbiamo fatto vedere il sito, gli è piaciuto, ha deciso di utilizzarlo come strumento di comunicazione!"

Così Giuliano Melani, da un po' di tempo a questa parte, scrive su "Ognipromessaedebito.com" che è quindi diventato uno degli strumenti principali per poter seguire direttamente gli sviluppi di questa iniziativa e restare informati.
L'idea concretizzata da questi cinque ragazzi è stata utile per diffondere un messaggio importante, un messaggio che anche noi possiamo contribuire a far conoscere. Il nostro paese è in crisi ma noi possiamo ancora fare qualcosa per risollevarlo.

Chiara Cammelli

martedì 6 dicembre 2011

Guide WHAIWHAI: visitare le città si trasforma in una avventura piena di enigmi da risolvere



Dopo aver parlato di "H-Farm" volevo dare un esempio concreto delle realtà che H-Farm riesce a incoraggiare ed avviare.
Uno degli esempi più validi è costituito dal laboratorio creativo LOG607.
Sono arrivata a conoscere questa società attraverso le meravigliose guide che questa è riuscita a realizzare.
Sto parlando delle guide WHAIWHAI, termine che in lingua maori significa "cercare". Queste guide ti portano infatti a scoprire i segreti della città che stai visitando attraverso la ricerca di enigmi disseminati per le vie, le piazze e i monumenti della città stessa. Con queste guide non si percorrono i classici  tragitti turistici ma si diventa reali protagonisti di un'avventura che coloro che hanno provato paragonano alle esperienze dei famosi romanzi di Dan Brown.
La visita della città si trasforma così in una caccia al tesoro che ti immerge direttamente nell'atmosfera del luogo. La città si svela ai tuoi occhi  nel suo spirito più autentico man mano che, risolvendo gli enigmi, riuscirai a leggere i racconti cifrati che narrano i miti, le leggende e i segreti più belli del luogo.  Attualmente sono disponibili le guide delle città di New York, Milano, Roma,Venezia, Verona e Firenze, ognuna di queste guide basa il suo percorso su avventure completamente differenti.
Giocare è molto semplice: basta avere la guida WHAIWHAI e un cellulare. Inviando un SMS (al costo del normale piano tariffario) potrai comunicare la tua posizione e la durata del gioco da te scelta.
Il gioco può durare infatti da 2 a 9 ore in base alla preferenza del giocatore. Si può giocare da soli, in coppia, a squadre (esiste anche la modalità: sfida!) o anche da casa propria.
Basti sapere che in soltanto 2 ore di gioco si riescono a visitare almeno 5/6 luoghi d'interesse. La partita può essere sospesa e ripresa quando si vuole. Gli indizi e i suggerimenti per proseguire nel gioco vengono inviati direttamente sul cellulare del giocatore.

Per avere informazioni più accurate ho preso contatto col Content Editor Giulia Pozzobon che mi ha spiegato più accuratamente di cosa si occupa la società e come questa sia nata.

"LOG607 è nata nel Giugno 2007 in H-Farm un incubatore di start up in provincia di Treviso. L'idea di partenza era quella di lavorare intorno ai concetti di gioco e narrazione per creare delle esperienze innovative. La prima idea sviluppata riguarda la visita dei luoghi in chiave ludica. Siamo partiti dalla città di Venezia creando una guida particolare che permette di giocare alla ricerca degli enigmi della città. Poi l'idea è diventata una collana editoriale che oggi comprende le guide di Venezia, Roma, Firenze, Verona, Milano; New York. Dopo l'acquisizione in Marsilio Editori LOG607 si occupa di ripensare i prodotti editoriali in chiave digitale."

In che cosa consiste e come siete entrati a far parte dell'esperienza di "H-Farm"?
"H-farm finanzia progetti di innovazione legati al mondo di internet e del digitale. LOG607 è stato uno di questi progetti. Nel giugno 2009 la maggioranza della società è stata acquistata da Marsilio Editori, H-Farm resta comunque tra i soci."

Di cosa vi occupate oggi principalmente?
"Attualmente LOG607 è un laboratorio creativo che si occupa di editoria: siamo specializzati nel ripensare contenuti, formati e modelli editoriali in chiave digitale. Per affrontare la rivoluzione in atto nel mondo delle pubblicazioni occorre un approccio integrato sul fenomeno che colleghi competenze tecniche e conoscenza editoriale."

Da cosa nasce l'idea di guide interattive?
"La collana WHAIWHAI nasce dall'idea di offrire un'esperienza originale che mescoli la conoscenza e il divertimento, utilizzando una tecnologia semplice. L'esperienza turistica è cambiata molto negli ultimi anni, WHAIWHAI è per turisti che cercano qualcosa di non convenzionale."

Avete in progetto la realizzazione di guide per altre città? Progettate di renderle tutte disponibili attraverso applicazione per I-Phone? Avete altri progetti in cantiere?
"Stiamo ragionando sulla città di Bologna e presto su Applestore saranno disponibili le applicazioni per ciascuna città. WHAIWHAI per noi è anche un servizio che vendiamo alla agenzie che organizzano eventi: questo settore sta crescendo molto e contiamo di approfondire questo fronte."

Dove si possono trovare queste guide?
"In tutte le librerie a distribuzione RCS e online."

Qual'è stata la più grande soddisfazione che ad oggi avete ricevuto.
"Sbarcare a New York con la nostra ultima edizione è stata una grande soddisfazione perchè ci ha consentito di affacciarci veramente al contesto internazionale. Viviamo sempre con enorme soddisfazione poi i commenti entusiastici delle persone che provano l'esperienza."

Altra cosa molto importante da sottolineare è che nel 2009 il progetto WHAIWHAI ha ricevuto da parte del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il primo premio per l'innovazione nei servizi per la categoria legata al turismo.
Inoltre recentemente, nel 2010, il progetto WHAIWHAI  è stato selezionato da Italianvalley.it, sito realizzato dalla rivista "Wired" in collaborazione col Ministero della Pubblica Amministrazione e dell'Innovazione, tra le 265 idee più innovative da premiare all'Expo di Shanghai.

I numerosi successi e riscontri positivi che le guide WHAIWHAI stanno ottenendo mostrano la grande qualità e innovazione che il prodotto offre. Sono assolutamente da provare!


Chiara Cammelli

giovedì 10 novembre 2011

# 5 La Fotografa


Oggi parleremo di un'altra arte che richiede creatività, passione e tanto lavoro: la fotografia.
La protagonista di questa storia è Nima Benati, giovanissima fotografa, ad oggi 19enne, da poco diplomata in "Lingue Straniere" che tuttavia ha ormai scelto di intraprendere una strada totalmente differente.
Nel suo profilo, scrive che la sua passione per la fotografia è nata in quarta elementare, quando scattò la prima foto che allora definì "da cartolina". Questa foto spinse il padre a farle una promessa: se avesse continuato ad essere così brava, avrebbe avuto una macchina fotografica tutta sua.

Nima tuttavia afferma che la sua passione nasce molto prima: "Sono sempre stata un'esteta, un'amante del bello, una gazza ladra dell'immagine: da piccola ogni volta che entravo in un negozio, mentre aspettavo che mia mamma finisse di parlare con i 'grandi', rubavo le riviste di moda che trovavo sempre su qualche tavolo e osservavo meravigliata le pubblicità della varie griffes. Tutt'ora della fotografia mi piace questo campo: quello del glamour, fashion e beauty." 

Da allora la sua passione per la fotografia è via via cresciuta, ha avuto modo di provare e sperimentare, quello che inizialmente considerava solo un gioco, si è trasformato, nel tempo, in un probabile mestiere.
"Ho iniziato scimmiottando le pagine patinate con la mia migliore amica, e non nego ci fosse di base tanta vanità: lei scattava a me e io a lei. Piano piano mi sono accorta che cercavo sempre quel dettaglio in più che lasciasse la voglia di soffermarsi sullo scatto più a lungo".

Le sue prima foto vengono poi pubblicati in un album su Facebook e suscitano ammirazione e successo. Nel giro di poche settimane Nima riceve le prime richieste: prima amici, poi conoscenti, infine  veri e propri sconosciuti, chiedono di poter essere fotografati da lei.
"Con alcuni risparmi ho comprato una piccola macchina fotografica e una luce da tenere in soggiorno, dove scattavo, da utilizzare quando quella naturale che filtrava dalla finestra era troppo debole. Il resto è stato un processo naturale: più scattavo più miglioravo, non avevo nessuno che mi spiegasse dove sbagliavo e per questo ce n'è voluto di tempo prima che imparassi le regole di base! Tutt'ora sono molto critica con me stessa: l'unico consiglio che posso permettermi di dare è sicuramente quello di provare e riprovare. Fidatevi, non è certo un'attrezzatura professionale a rendervi fotografi, anzi, a mio parere, limita completamente la capacità di 'cavarsela con quello che si ha' ovvero quel processo che permette di migliorarsi notevolmente."

Dal primo book che ha realizzato, il 23 Aprile 2010, di strada ne ha fatta tanta: ha pubblicato le sue foto in alcune riviste come "Vivo", "Gossip" e "Young 18"; collabora con una rivista online che pubblica editoriali di moda, la "Up and Coming Style"; e ha anche lavorato per la "Celebration Agency", agenzia per Dj, Vocalist e Performers che ha utilizzato le sue foto nei flyers di numerose discoteche italiane.
Nima ha organizzato anche due mostre fotografiche, in cui ha avuto modo di esporre i suoi scatti più belli.
A un anno di distanza dall'inizio del suo lavoro ha aperto un piccolo studio e ha, inoltre, celebrato l'evento facendosi tatuare sull'indice della mano destra (il dito dello scatto!) la parola "click", in onore alla sua grande passione.

Per portare avanti questo lavoro Nima ha dovuto investire un'enorme quantità di tempo ed energia, questo l'ha portata ad avere qualche difficoltà con i professori, soprattutto nell'anno della maturità.
Infatti, mentre la famiglia l'ha sempre molto sostenuta, non è stato altrettanto semplice far condividere la sua passione agli insegnanti: "L'ultimo anno lavoravo spesso nel pomeriggio e, a volte, sono stata costretta a saltare le lezioni per dei servizi speciali. Non ho mai visto un minimo di comprensione e, più di una volta, sono stata sminuita come se la fotografia non fosse qualcosa di serio ma solo un semplice hobby. Moltissimi lavori che all'estero sono riconosciuti e richiesti, in Italia sono considerati solo un gioco. Inoltre non vedo mai incoraggiati i giovani verso esperienze lavorative, ma solo indirizzati verso uno studio universitario."

Anche questa esperienza, tuttavia, le è stata utile, perché ha compreso con quale tenacia deve affrontare questo lavoro se vuol riuscire a raggiungere i suoi obiettivi: "In effetti riesco a capire il punto di vista dei 'grandi': non possiamo diventare tutti rockstar o attori hollywoodiani e io stessa considero lo studio indispensabile, ma sono convinta che quando la passione e soprattutto l'impegno è tanto, si veda la differenza tra chi fa qualcosa 'tanto per' e chi sogna di lasciare il segno grazie a ciò che ama fare."

Chiara Cammelli




Di seguito inserisco alcuni dei suoi scatti:








Nima nel web:

lunedì 24 ottobre 2011

# 4 Il gamer



Michael Poli ha 16 anni e una grandissima passione per il "netgaming" o "eSport", una forma di competizione sportiva che si è diffusa dieci anni fa in Corea del Sud grazie a un gioco di fantascienza chiamato "Starcraft".

Partiamo da qui. Cos'è Starcraft?
"In Starcraft ci sono 3 razze che combattono in universo fittizio per la supremazia e il controllo dei nodi di risorse più importanti. Credo che il miglior modo per descrivere Starcraft sia quello di paragonarlo agli scacchi. Per competere a livelli più alti è necessaria tantissima abilità strategica, bisogna prevedere le mosse del proprio avversario e letteralmente entrare nella sua testa: capire cosa sta pensando e cosa ha intenzione di fare durante la partita. A differenza degli scacchi però in Starcraft tutto è frenetico e non basta pensare velocemente, bisogna anche essere veloci ad eseguire la propria mossa.

Michael, o meglio Zym, partecipa da un anno a diversi eventi offline classificandosi spesso nella "Top 3". Al momento è il miglior giocatore della sua razza in Italia, nella top 2 della classifica, secondo solo a Carlo "ClouD" Giannacco che è l'unico pro-gamer a tempo pieno italiano. In Europa è uno dei soli 3 giocatori di 16 anni nella top 200.
Per raggiungere questi alti livelli ha ovviamente dovuto impegnarsi duramente.

"Tra tutto ciò che ho imparato giocando a Starcraft II la più importante è sicuramente l'arte di migliorarsi. Per competere ai livelli più alti bisogna analizzare i propri errori. Bisogna lavorare duramente, allenarsi ore e ore ogni giorno. Il momento in cui un giocatore smette di allenarsi oppure di analizzare le proprie partite perchè si ritiene molto forte è il momento in cui la sua carriera di successo finisce."

Una cosa che mi interessava sapere sin da subito riguarda il come si è avvicinato a questo mondo, come ha deciso di impiegarci gran parte delle sue energie fino al punto di immaginarla come professione.

"Certamente il momento in cui ho deciso che questo mondo faceva per me è stato alla prima LAN (torneo offline) a cui ho partecipato una decina di mesi fa.
Sedersi e guardare il countdown di inizio match in un torneo importante è una delle esperienze più stressanti che io abbia mai provato. In quella situazione isoli completamente il mondo esterno e sei in balia di te stesso. La condizione mentale è un aspetto fondamentale in Starcraft e può fare la differenza tra la sconfitta e la vittoria. L'idea di perdere non può attraversarti la mente nemmeno per un istante. Vincere alle LAN è ancora più spettacolare che online. Basta girarsi per un momento per vedere la folla di persone e fan che tifano per te o per il tuo avversario."

Attualmente Zym ha anche aperto un servizio di coaching dove insegna a giocare a Starcraft. Grazie ai soldi guadagnati da questo servizio riesce a comprarsi tutto il materiale per continuare a competere e a togliersi anche qualche sfizio.

Per quanto riguarda il suo futuro Michael non ha ancora le idee chiare, tutto dipenderà da i progressi che farà nei prossimi anni.
"Un mio sogno sarebbe sicuramente quello di vivere per un breve periodo in Corea del Sud, La mecca di Starcraft, dove vivono e si allenano tutti i giocatori  più forti del mondo."

Per concludere vorrei riportare una frase che mi ha detto la prima volta che l'ho contattato e mi ha molto colpito:"Non molte persone riescono ad apprezzare la meraviglia che esiste nel riuscire a portare le proprie passioni ad un livello tale da riuscire a farle fruttare. Molti si accontentano di ciò che hanno, mentre io credo che la ricerca di ciò in cui più siamo bravi e che ci piace di più sia uno dei principali motori della vita".



Chiara Cammelli


Pagina facebook

martedì 18 ottobre 2011

# 3 L'attrice


Sandra è un' attrice di teatro da quasi 10 anni, ha cominciato avvicinandosi a questo mondo casualmente: "Mi hanno chiesto di interpretare un minuscolo ruolo, ho accettato per gioco e sono rimasta folgorata tanto da non riuscire più ad abbandonarlo!"
La scelta di intraprendere una carriera teatrale non è certo una scelta semplice, com'è questo mondo?
"Questo mondo è difficile, estremamente precario, poco remunerativo e vittima (come penso tutti gli altri lavori!) di favoritismi e raccomandazioni. Si fa per passione, perché nonostante tutto ti alzi la mattina e pensi che sia l'unica cosa che vuoi fare nella vita".
Da appena 5 mesi Sandra, o meglio Sandrina come si fa chiamare sul web, ha deciso di avvicinarsi al mondo di youtube. La qualità e la comicità dei suoi video le hanno permesso nel giro di pochissimi mesi di ottenere numerosi consensi: gli iscritti al suo canale sono già quasi 2 000 e le visualizzazioni dei suoi video raggiungono quota 22 000!
I suoi video sono spesso parodie di programmi, spot pubblicitari e di situazioni della vita quotidiana. Inoltre ha girato anche tre spot informativi sul referendum del 13 Giugno, ovviamente sempre mantenendo la sua vena ironica! Sandrina attraverso l'uso di parrucche e travestimenti si cala nei ruoli più svariati e soprattutto folli, e afferma "Sicuramente c'è una parte di me in ognuno di loro!"
Come si avvicina un'attrice teatrale al mondo di youtube?
" A youtube mi sono avvicinata seguendo il consiglio del mio amico e regista Daniele. Complice il suo fondamentale e preziosissimo aiuto, mi sono lanciata in questa avventura, ed ho scoperto un nuovo e meraviglioso modo di comunicare con le persone. La soddisfazione più grande che ho avuto da questa esperienza è stata alzarmi la mattina e scoprire che, magari nottetempo, delle persone avevano visto e commentato i miei video!"
A tutte la persone che hanno scelto di intraprendere una strada difficoltosa come la sua, Sandrina, lascia questo messaggio:
"Se vi dicono - Non ce la farete mai- o - Non è questo il tempo- o - Lasciate stare, crescendo capirete- NON CI CREDETE! Il mondo appartiene a chi osa, a chi si appassiona, a chi si applica costantemente e tenacemente affinché il suo sia il migliore dei mondi possibili!! Il resto è una grigia parentesi tra una meraviglia e l'altra... Noi in che punto della storia vogliamo stare?"




Chiara Cammelli

Sandrina sul web:


# 2 La Cantante


Quello che mi ha colpito di più della storia di Selly (Giulia Francolino) è che per far conoscere ed apprezzare la sua voce ha prima dovuto affrontare un ostacolo che si era creata da sola: un'incredibile timidezza.
Una timidezza che le impediva di condividere la sua passione con chiunque, persino con i suoi stessi genitori. Una timidezza che l'ha accompagnata fino ai 17 anni.
La domanda è: Come si passa dalla timidezza più assoluta al palco di "X Factor"?
Ce lo racconta lei stessa: "A 17 anni mi sono iscritta ad un corso di chitarra durante il quale il mio insegnante mi ha costretta a cantare davanti a quattro o cinque persone. Quel giorno mi sono emozionata tantissimo e ho capito che non c'è niente che mi faccia sentire tanto felice quanto cantare, emozionarmi cantando e cercare di trasmettere le mie emozioni alla gente."

Quest'anno Selly ha partecipato per la prima volta ai provini di "X Factor" ed è stata scelta, dalla redazione di Sky, tra le 60 000 persone presenti al casting, per girare un promo del programma, in cui ha avuto la possibilità di raccontarsi.



L'esperienza dei casting la descrive così:" I casting rappresentano l'emozione più grande della mia vita. Ho cantato davanti a mille persone per la prima volta in vita mia e soprattutto ho avuto la possibilità di cantare davanti a Morgan, artista che io stimo tantissimo. Nonostante il secondo provino non sia andato bene sono comunque contentissima perché ho ricevuto un giudizio molto positivo da parte sua. Sentirsi dire - Tu un giorno farai la cantante- da un artista che stimi non è una cosa che succede tutti i giorni!"

Giulia sta frequentando il secondo anno del triennio Jazz del conservatorio di Ferrara e inoltre sta lavorando per la realizzazione di un cd di voci femminili che uscirà nel 2012 con il compositore mantovano Stefano Gueresi. Ultimamente ha iniziato a scrivere autonomamente dei testi e ha registrare alcune cover.

"A tutti quelli che come me hanno un sogno posso solo dire di non mollare mai per nessun motivo al mondo. Soprattutto se si sogna di entrare a far parte del mondo della musica, dove c'è sempre qualcuno pronto ad ostacolarti o criticarti gratuitamente, è importante non lasciarsi mai abbattere o scoraggiare da nessuno. Io sto imparando a farlo adesso."


Il provino di Selly andrà in onda Giovedì 20 ottobre alle 21.10 su Sky uno.




Chiara Cammelli


SELLY SUL WEB:



# 1 La Make Up Artist




Dal momento che si parla di giovani che ce l'hanno fatta, lei non può che essere l'apripista!

Clio Zammatteo, in arte ClioMakeUp, nata a Belluno, dopo aver frequentato il corso di video design allo IED, decide di fare un grande passo: lasciare l'Italia con il suo compagno e iscriversi  al “Make up Designory” di New York.


Dal desiderio di mettere in pratica ciò che sta imparando, inizia a pubblicare dei tutorial di MakeUp su youtube. Da qui nasce il suo successo.  Nel giro di poco tempo le visualizzazioni crescono sempre di più. Ad oggi Clio vanta 124 000 iscritti e 60 milioni di visualizzazioni su suo canale. Nel frattempo oltre ad essere riuscita a realizzarsi nel suo lavoro, ha pubblicato due libri di make up, collabora con Vogue e con Pupa, con quest'ultima ha anche realizzato una collezione di trucchi che in questi giorni sta presentando in Italia.

Clio è diventata la Make up artist n. 1 del web in Italia grazie ai video pubblicati su youtube, nei quali la gente ha saputo apprezzare oltre alla bravura, la semplicità e la spontaneità con cui ancora oggi si rivolge al suo pubblico numeroso. Questo è ciò che trovo più meraviglioso di questa ragazza: la sua incredibile spontaneità, il modo con cui ancora si emoziona quando riscontra l'affetto dei suoi fan, la disponibilità che mostra verso tutti, dedicando a ciascuno un po' del suo tempo. 

Sfruttando la sua disponibilità sono riuscita a contattarla e a ricevere da lei qualche piccola informazione sulla sua vita.



La prima cosa che ho voluto sapere, poiché mi aveva colpito particolarmente, riguarda il come avesse maturato la non facile decisione di allontanarsi dall’Italia, dalla famiglia, dalle amicizie, per immergersi in un ambiente totalmente diverso e sconosciuto (Clio quando è partita per New York non conosceva nemmeno l’inglese!)
“Inizialmente la scelta e' stata quella di seguire mio marito, lui era quello che  sognava di studiare a New York e visto il suo entusiasmo mi son fatta contagiare! Non sapevo cosa fare a Milano finito lo IED e non ero felice del corso che avevo frequentato; mi servivano nuovi stimoli e un traguardo da raggiungere. Ny mi ha aiutato a capire qual era la mia vera passione!!!”
Nonostante la distanza con l’Italia sia attutita dal rapporto che ha con tutti i suoi sostenitori quotidianamente, Clio afferma:“In futuro il nostro sogno sarebbe quello di poter lavorare e mettere su famiglia in Italia”.
In questi anni Clio ha avuto numerosi motivi di orgoglio, ha misurato la grandezza del suo successo da quando, per la prima volta, due anni fa, è stata contattata da una giornalista de “il Corriere della Sera” per rilasciare un’intervista. Nonostante questo, ancora oggi, Clio sostiene: “L’orgoglio più grande non sono state tanto le collaborazioni o i successi professionali bensì l’affetto che ricevo ogni giorno: sapere che ci sono così tante ragazze che credono in me, gioiscono per i miei successi, mi dà una carica e una gioia incredibile!”
Per quanto riguarda i suoi progetti futuri, oltre al fatto che siano consistenti Clio non si sbilancia: “Sono scaramantica!”.
Infine lascia un messaggio a tutti coloro che hanno un sogno da realizzare: “Per prima cosa cercate di darvi da fare sempre: bisogna impegnarsi, cogliere ogni occasione. L’università è un grande trampolino di lancio per il lavoro futuro ma non bisogna aspettare di aver finito per darsi da fare. Un’altra cosa che mi sento di dire è: non abbiate paura! Sfruttate il web che è la miglior piattaforma per noi giovani per poter emergere senza scendere a compromessi. Infine informatevi, siate curiosi, leggete, partecipate a qualsiasi attività creativa che sia in grado di aiutarvi a sviluppare idee innovative!”

Chiara Cammelli
Al momento Clio sta presentando la sua collezione in Italia: "Mimi Oscar Collection".
Nei giorni passati è stata a Bologna e Milano.
Le prossime date sono le seguenti:

  •  22/10 Catania, Sicurella (Sicurella C.C. Le i portali – S. Giovanni la Punta) 17.00-19.30
  • 25/10 Roma, Sephora (Stazione Termini) 17.00-19.30
  • 27/10 Napoli, Sephora (Galleria Umberto I, 31/32/33)17.00-19.30
CLIO SU WEB:



Volevo concludere con un ringraziamento personale. In primo luogo volevo ringraziarti per avermi trasmesso con i tuoi video la voglia di fare, la carica, l'energia che mi hanno fatto capire che è giusto lottare fin da subito per realizzare i propri sogni. Soprattutto che realizzarli è assolutamente possibile! Volevo ringraziarti per essere un modello, prima di tutto come persona, perché hai mantenuto nonostante il successo la semplicità, la solarità e la disponibilità che dimostri ogni giorno a ognuno dei tuoi fan. I numerosi impegni non ti hanno mai fatto dimenticare di nessuno di noi! Infine ti ringrazio perché, rispondendomi, mi ha dato motivo di avere più fiducia e credere in quello che sto facendo.